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Veneto: le PMI guardano con fiducia al 2023

Il momento è difficile, inutile negarlo. Tra bollette alle stelle e inflazione galoppante le PMI attraversano una fase non certo rosea. Le aziende padovane sono comunque pronte a rimboccarsi nuovamente le maniche e -nonostante tutto- a guardare con cauto ottimismo al futuro. Ne abbiamo parlato con Andrea Tiburli, CEO della General Fluidi, che dal 1962 produce e commercializza componenti per la realizzazione di impianti oleodinamici e presidente di Unionmeccanica Confapi Padova.

Per la presidente della BCE Christine Lagarde viviamo oramai tempi di “permacrisi”: ovvero uno stato di crisi persistente. Pandemia, prezzi delle materie prime, guerra, caro-energia: cosa la preoccupa di più in qualità di presidente delle industrie meccaniche di Confapi Padova?

«Le preoccupazioni principali riguardano senza dubbio il costo dell’energia, che rischia di erodere tutti i guadagni delle imprese, ma anche il costo dell’accesso al credito che sta appesantendo lo sviluppo delle nostre aziende».

In questo contesto, come si stanno muovendo le PMI venete?

«Purtroppo, per gli imprenditori veneti non sempre è facile fare squadra ma, grazie a Confapi Padova e a Confapi Servizi, stiamo lavorando per ottenere convenzioni e agevolazioni per le aziende associate. Inoltre, attraverso Confapi Credit, stiamo aiutando i nostri associati ad attingere ai numerosi bandi pubblici e agevolazioni».

Cosa ci si può aspettare dal 2023?

«Per natura sono ottimista: analizzando gli ultimi dati Istat, si dimostra forte la ripresa dell’export delle aziende del Nordest e questo avvalora le mie aspettative positive per il 2023. Come sempre, non sarà facile, ma la resilienza dei nostri imprenditori è una certezza che non viene minimamente messa in discussione».

Nel terzo trimestre 2022 la produzione industriale del Padovano mostra ancora un segno positivo rispetto allo stesso periodo del 2021: +2,9%. Un andamento sostenuto da un fatturato estero ancora sorprendentemente positivo per le PMI patavine: +9.5%. Quali misure occorrerebbero per farle “correre” ancora di più?

«Spesso le aziende sono costrette a muoversi “da sole” sui mercati: fortunatamente organizzazioni nazionali (per esempio ICE e Simest ) e locali (Venice Promex su tutte) stanno aiutando moltissimo le PMI. Tuttavia, manca completamente il supporto coordinato da parte degli istituti di credito. Abbiamo grandi banche, che purtroppo peccano di una visione strategica nel medio e lungo periodo».

General Fluidi esporta in oltre 40 Paesi nel mondo e quest’anno ha festeggiato i 60 anni di attività. Come vede il futuro della sua azienda?

La sede di General Fluidi a Padova

«Nel corso del 2022 abbiamo realizzato importanti investimenti, sia per automatizzare i nostri magazzini, sia per proporre i nostri prodotti sul web: infatti è imminente la messa on line del nostro e-commerce. Confido che questo ci permetterà di fare un ulteriore salto di qualità, grazie anche alla scelta di gestire quasi esclusivamente prodotti Made in Italy».

Riconoscimento di due stelle nel rating di legalità, forte attenzione alla sostenibilità ambientale e alla cultura oltre che un impegno sociale concreto e sincero. Crede che questi valori siano prerequisiti indispensabili per una sana crescita aziendale in Italia e all’estero?

«Ne sono assolutamente certo. In molto Paesi esteri le aziende che dimostrano una sensibilità in più, oltre a concentrarsi sul mero profitto, sono ripagate e preferite rispetto ad altri competitor. Dobbiamo accompagnare un’ulteriore transizione delle nostre PMI. Dopo il 4.0, è arrivato il tempo di cominciare a parlare concretamente di bilancio sociale, non limitandosi soltanto ai meri aspetti finanziari e contabili».

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